shido68 |
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| Bè scusa Fabio ma per esperienza io le cose che ha scritto le ho viste succedere, con Master che si vantano di non tirare i dadi, con CD che vanno su e giù senza contare che le conosci anche te certe cacchiate come i danni narrativi di MAX
Sugli esempi ti posso dar ragione ma li vedi dal punto sbagliato, in un GDr il master non è il narratore, non può esserlo perchè non c'è un vero pubblico può solo porre delle situaizoni e sperare che i giocatori le seguano.
Da DM il caso della sparatoria mi è successa basta modificare la descrizione e giocatori fanon ciò che vuoi tu, anche perchè i PNG non sono reali ma nella tua testa e li puoi modificare come vuoi, non se ne accorgerà nessuno.
Non applicherei quindi le regole della narrazione a una cosa così mutevole come il GDR
Dalla parte del giocatore anche quì o visto come l'imporsi socialmente, i ricattini, e altre cose del genere portino a un forte stress il DM che deve parare alle esigenze di tutti.
Sicuramente è un approccio propagandistico il suo ma il teorema non sbagliato:
Ovvero le regole di un GDR dovrebbero prevedere le dinamiche al tavolo e non lasciarle alla gestione sociale del gruppo.
Perchè in D&D se non voglio che tu faccia qualcosa mi basta tirare su la CD all'inverosimile e tu non puoi farci nulla, a meno di fermare il gioco e discutere, e in questo caso non stai giocando ovviamente.
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